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Spotify dice addio anche a Nir Zicherman

Un altro dirigente dell’azienda ha annunciato il suo addio a Spotify, si tratta di Nir Zicherman

Il fermento in casa Spotify non si placa e, ancora una volta, passa attraverso un illustre abbandono, come era avvenuto già qualche mese fa con licenziamenti e giri di poltrone dai nomi altisonanti di cui avevamo parlato in un nostro precedente articolo.

Altro abbandono, a lasciare Spotify è Nir Zicherman

Questo è la volta di Nir Zicherman, un altro dirigente dei contenuti di talk, e precisamente al vertice del settore audiolibri dell’azienda. Si tratta di uno degli ultimi dirigenti della vecchia guardia, che era rimasto al timone dopo l’abbandono di alcuni suoi celebri colleghi, tra i quali ricordiamo sicuramente Michael Mignano, ex Tech Chef della direzione podcast di Spotify.

Proprio con lui, infatti, Zicherman aveva fondato lo strumento di creazione e distribuzione Anchor, che era stato acquistato dalla stessa Spotify nel 2019 per 150 milioni di dollari. Al momento della fusione Zicherman e Mignano si erano uniti a capo della divisione prodotti della piattaforma. Ad oggi, Zicherman ha la responsabilità del business degli audiolibri, e la conserverà fino all’1 Ottobre, quando gli subentrerà il nuovo leader.

A supportare la transizione ci sarà anche David Kaefer, VP of Business Affair dell’azienda, che continuerà a lavorare a stretto contatto con il nuovo leader del settore audiolibri, come accadeva già in precedenza.

Questo abbandono ha lasciato sicuramente spiazzati gli addetti ai lavori, poiché lo scorso Febbraio Zicherman aveva reso noti alcuni progetti ambiziosi che coinvolgevano il settore degli audiolibri, con lo sviluppo di nuovi modelli di business in grado di supportare titoli gratuiti e abbonamenti all you can listen, come accade su Netflix per i video.

Cosa succederà ora?

A detta della sua portavoce Rosa Oh, la ricerca per il sostituto di Zicherman avverrà partendo dall’esterno e si tratterà di un recruitment molto complesso, poiché il ruolo da ricoprire comporterà gran dispendio di energie.
Ricordiamo infatti che l’anno scorso Daniel Ek aveva manifestato le sue intenzioni di far crescere il settore degli audiolibri, terzo dopo musica e podcast, riconoscendo la crescita che stava e che sta tuttora registrando.

A dimostrazione di questo trend, l’Audio Publishers Association ha registrato un aumento del 25% delle vendite in Nord America nel 2021 per un totale di 1,6 miliardi di dollari, anche se per Ek non è ancora abbastanza. La sua forte ambizione è che il mercato globale degli audiolibri arrivi a valere addirittura 70 miliardi.

Sarà difficile trovare un valido sostituto, ma sicuramente la sfida sarà stimolante, considerando gli obiettivi che Spotify vuole raggiungere. È certo che aver rinunciato a tutti i suoi storici collaboratori potrebbe rappresentare un handicap, ma Daniel Ek ha mille risorse e non lascerà la sua azienda sguarnita.