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    PERCHE’ ASCOLTIAMO I PODCAST? CE LO SPIEGA OBE

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    YouTube e Spotify si contendono gli utenti dei podcast

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    Crescita di pubblico? Per i podcaster non sarà più un problema!

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    Podcast: anche Apple annuncia novità

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    Podcast in prima fila per il business adv

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    “GIVE YOUR BRAND A VOICE”, L’EVENTO DI OBE SULLE POTENZIALITA’ DEL BRANDED PODCAST

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    20 Mag 2022

    PERCHE’ ASCOLTIAMO I PODCAST? CE LO SPIEGA OBE

    Si è concluso il primo evento targato OBE dedicato esclusivamente al branded podcast, il risultato di questo incontro è stato una fotografia puntuale del mercato!

    Quali sono le principali novità del mondo dei Media di questa settimana? Scopriamone alcune insieme!

    TikTok ha inaugurato la sua Performance Week, con l’obiettivo di sensibilizzare le aziende sulla possibilità di ottenere il massimo dai loro investimenti di marketing, ma non solo, Fondazione Barilla propone una campagna per promuovere gesti quotidiani sostenibili, Just Eat si affida a Katy Perry per il nuovo spot pubblicitario e Molinari lancia il suo nuovo spot “A shot of Italy”!

    Ma le notizie non finiscono qui, GroupM lancia Sightline, nuova soluzione per il mondo digital out of home e l’evento di OBE “Give your brand a voice” si è concluso con interessanti risultati ed informazioni sul mondo del Branded Podcast!

    Queste sono solo alcune delle notizie che abbiamo scovato per voi, per sapere di più e scoprire le altre novità della settimana ascolta l’episodio completo!

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    20 Mag 2022

    YouTube e Spotify si contendono gli utenti dei podcast

    YouTube supera Spotify grazie all’aumento degli utenti che si collegano ai podcast con video!

    Lo Spring 2022 Report relativo ai podcast appena pubblicato da Cumulus Media, proprietario e operatore di stazioni radio negli Stati Uniti, e Signal Hill Insights, società di ricerca audio di Toronto, ha fatto emergere alcuni risultati sorprendenti e significativi, che permettono di offrire uno spaccato molto realistico del settore.

    La ricerca è avvenuta in collaborazione con la divisione MARU/Matchbox di Maru Group, con sede a Londra, e ha coinvolto 604 persone di età pari o superiore a 18 anni, i quali, in media, hanno affermato che trascorrono almeno un’ora alla settimana ad ascoltare o guardare podcast.

    È emersa una preferenza espressa dal 38% degli interpellati, i quali ammettono di scegliere i podcast con video e di collegarsi più spesso su YouTube per trovare i loro contenuti preferiti, rispetto al 19% che rimane fedele a Spotify, che nel frattempo si è messo al passo con l’offerta di video, anche se in mercati selezionati. Al terzo posto arriva Apple, scelto dall’8%.

    Coloro che si collegano a YouTube passano il 55,5% del tempo di visualizzazione guardando il video a portata di mano. Dallo studio emerge che un totale del 57% dei consumatori settimanali di podcast preferisce ascoltare i podcast mentre guarda il proprio video in background (29%) o direttamente (28%), rispetto a un totale del 43% nell’ottobre del 2021.

    La svolta è dovuta ai nuovi utenti del podcast, che essendo venuti a contatto con la realtà dei contenuti audio nell’ultimo anno, sono stati attirati anche dall’opzione video. Ebbene, il 64% di loro preferiscono riprodurre video in background (31%) o durante la visione attiva (33%). E solo il 36% di questi nuovi arrivati di podcast ha affermato di ascoltare esclusivamente l’audio senza video.
    Tra gli habitue dei podcast, il 48% ascoltano esclusivamente l’audio dei podcast, cosi come il 54% ascolta almeno sei ore di podcast alla settimana.

    A questo punto, se si escludono coloro che accedono ai podcast esclusivamente tramite video, il 24,2% ha comunicato che YouTube è la piattaforma di riferimento, contro il 23,8% di Spotify e il 16% di Apple. Da ottobre 2021, YouTube ha aggiunto il 5,2% al totale, mentre Spotify è cresciuto del 3,8% e Apple è diminuita addirittura del 4%.

    Se, invece, si considerano anche i consumatori di podcast solo video, il 25% delle persone intervistate ha affermato di utilizzare più spesso YouTube per le proprie esigenze di programmazione, rispetto al 23% di Spotify e al 15% di Apple.
    Per le tre app, comunque, si tratta di dati in aumento, poiché il 64% dei fruitori di podcast utilizza YouTube (24%), Spotify (24%) o Apple (16%) per accedere ai contenuti, rispetto ad una percentuale di 55% relativa a dati raccolti a luglio 2019.

    Non si può però dire che tutte e tre godano della stessa salute perché, mentre Spotify e YouTube registrano una crescita delle azioni del 10%, Apple rileva la stessa percentuale, ma in perdita.

    Relativamente alla volontà di partecipare ad eventi correlati ai podcast, il 43% degli ascoltatori settimanali ha affermato che è molto probabile (24%) o piuttosto probabile (19%) che assisterà a un evento dal vivo per il suo podcast preferito entro i prossimi sei mesi.

    Dal sondaggio effettuato, si evince che esiste un punto di contatto tra ascoltatori di podcast e utenti del servizio di streaming video. Il 94% degli ascoltatori settimanali ha utilizzato un servizio streaming video nell’ultimo mese. L’80% di loro passa da Netflix, che nel frattempo non ha intenzione di stare a guardare ma si prepara ad aggiungere contenuti audio alle sue proposte.





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    20 Mag 2022

    Crescita di pubblico? Per i podcaster non sarà più un problema!

    Dal sondaggio Podcaster Insights Survey è emerso che la crescita del pubblico rappresenta il maggiore cruccio per i podcaster professionisti.

    Per i creatori e i fruitori di podcast, arrivano notizie interessanti da CoHost, creato da Quill Podcasting, la premiata agenzia di podcast responsabile della creazione e della progettazione di podcast per importanti marchi e influencer, che ha appena annunciato il lancio della sua piattaforma di analisi e crescita dei podcast.
    Nello specifico, viene proposto ai creator un insieme di potenti strumenti e funzionalità in grado di semplificare il lancio, la distribuzione, la crescita e la misurazione dei loro podcast.

    Non è tutto, il lancio è avvenuto contemporaneamente alla pubblicazione del primo Podcaster Insights Survey annuale di CoHost, dal quale è emerso come per i podcaster il vero scoglio da superare sia la crescita del pubblico, indicata quale sfida principale dal 91% degli intervistati.
    Si tratta di podcaster professionisti, per i quali la crescita di pubblico è la chiave per arrivare a monetizzare, come ha confermato anche Fatima Zaidi, CEO e fondatrice di CoHost e Quill Podcasting Agency.

    Zaidi a questo proposito ha presentato i risultati della ricerca spiegando che negli ultimi tre anni il suo team si è occupato di centinaia di podcast professionali, i cui creator, brillanti e innovativi, dovevano essere supportati perché carenti in esperienza e privi degli strumenti necessari a far crescere i loro podcast.

    Considerando quanto fosse difficile per loro reperire gli anelli mancanti ma necessari per arrivare al successo, CoHost si è rivelato in grado di offrire ai podcaster quello che prima non esisteva: un luogo a cui fare riferimento per trovare analisi ed approfondimenti affidabili sui loro programmi e sul loro potenziale pubblico.

    Ma vediamo in toto i risultati di questo interessante sondaggio: oltre al 91% dei podcaster che afferma che la crescita del pubblico è la sfida più difficile da raggiungere, l’82% ha ammesso che farsi scoprire da nuovi ascoltatori è uno degli aspetti più impegnativi del podcasting.

    Proseguendo, il 55% dei creatori di audio fatica a capire come i nuovi ascoltatori trovano il loro podcast, mentre il 76% di essi attualmente monetizza o ha in programma di monetizzare i propri podcast e quasi la metà (48%) di questi fa affidamento sulle sponsorizzazioni per farlo.

    C’è poi il 73% che ha indicato le analisi e le informazioni sugli ascoltatori come la il dato più interessante nelle piattaforme di hosting e ben l’82% ha convenuto che comprendere le prestazioni del proprio spettacolo è fonte di confusione e richiede tempo.

    Ma cosa propone in concreto CoHost per venire incontro a queste problematiche?
    Ecco alcuni degli strumenti fondamentali per fronteggiare e risolvere le criticità: prima di tutto la pubblicazione con un clic per distribuire il proprio programma a tutte le principali app di ascolto; analisi solide per comprendere meglio le prestazioni e il pubblico del podcast; collegamenti a campagne personalizzate per monitorare, analizzare e ottimizzare le tattiche di marketing; trascrizioni automatiche per l’accessibilità e una migliore visibilità della ricerca; siti web di podcast personalizzati per aumentare il traffico, il coinvolgimento e i download.

    Insomma, si tratta sicuramente di un servizio che può tornare molto utile!

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    17 Mag 2022

    Podcast: anche Apple annuncia novità

    I nuovi aggiornamenti permetteranno una fruizione ancora più immediata e performante dei podcast, sia per l’ascolto sia per l’archiviazione dei download

    Novità podcast anche per Apple, che ha appena presentato nuove funzionalità, alcune delle quali comprendono nuove opzioni sugli episodi già scaricati, ma anche piani di abbonamento annuali e partnership con piattaforme di hosting, per fare qualche esempio.

    Gli aggiornamenti iOS 15.5, iPadOS 15.5 e macOS 12.4 danno la possibilità, attraverso l’introduzione di nuovi strumenti, di rimuovere gli episodi vecchi scaricati e lasciare più spazio nel proprio archivio.

    Ovviamente, ognuno può personalizzare la sua app Podcast, partendo da Impostazioni su iOS e iPadOS sezione Podcast e scegliendo quanti episodi recenti dei propri programmi preferiti vanno scaricati sul dispositivo, in base al numero di episodi o entro un intervallo di tempo.

    Gli utenti possono continuare a scaricare i nuovi episodi, ciò che cambia è che la funzionalità per disattivare i download farà funzionare l’app Podcast solo in streaming. Ciò significa che la novità introdotta con i nuovi aggiornamenti sarà configurabile a livello di singolo programma per fornire agli utenti impostazioni personalizzate per i diversi podcast.

    I nuovi update danno anche la possibilità di accedere ai podcast per stagione e filtrare gli episodi per stato.

    I creatori di podcast, infine, possono presentare piani di abbonamento annuali per podcast premium insieme alle opzioni di abbonamento mensile, con gli abbonamenti annuali che saranno disponibili come impostazione predefinita. Gli abbonamenti annuali costeranno meno rispetto a quelli mensili.

    Inoltre, i creator potranno, grazie al sistema di Delegated Delivery di Apple, distribuire episodi di podcast gratuiti e premium direttamente sulla piattaforma “Apple Podcasts” utilizzando provider di hosting di terze parti. A loro non verrà chiesto di avere un abbonamento al programma per pubblicare i loro episodi.

    Acast, ART19, Blubrry, Buzzsprout, Libsyn, Omny Studio e RSS.com saranno supportati al lancio del servizio previsto in autunno, con l’aggiunta nel tempo di altri provider di hosting. Per ora è tutto, ma quando il lancio sarà imminente, verranno aggiunti ulteriori dettagli sul nuovo sistema di distribuzione.

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    17 Mag 2022

    Podcast in prima fila per il business adv

    Podcast sempre più cruciali quando si tratta di digital audio e business adv.

    Spotify continua a far parlare di sé, anche quando si tratta di dati e di bilanci. E, a quanto pare, sono notizie positive e promettenti. A testimonianza di ciò, infatti, sono i numeri relativi al 2021, che riferiscono di un traguardo, raggiunto per la prima volta, di 1 miliardo di euro di ricavi pubblicitari nel mondo.

    Come ben sappiamo, Spotify ha sia una versione premium a pagamento, sia una gratuita supportata da inserti pubblicitari. Per la piattaforma il business adv sta diventando sempre più importante e permette ai vertici di proporre offerte valide sia per tecnologia sia per talenti.

    Tutto ciò vale anche per il team italiano, al passo con i tempi ed al pari del team locale Spotify che nell’ultimo anno e mezzo ha fatto passi da gigante rivelandosi molto dinamico. Risultato? Ad oggi, ci sono settori che fino a poco tempo fa sarebbe stato se non altro bizzarro vedere su Spotify come il Retail, i Consumer Packaged Goods, ed il Finance.

    L’app ha saputo evolversi e proporre offerte sempre più trasversali. Se pensiamo che fino a pochi anni fa Spotify era una piattaforma di contenuti musicali, possiamo ben capire quanto le cose siano cambiate. Ora, infatti, la piattaforma si può tranquillamente definite un’app di streaming audio, dove a farla da padrona non è solo la musica ma anche i podcast, che propongono generi tra loro molto diversi.

    L’evolversi delle offerte ha direzionato anche gli spot pubblicitari di Spotify, senza ovviamente dimenticare il settore musicale, che rimarrà il “primo amore” e che, come tale, non si scorda mai. Ma il digital audio reca in sé un potenziale talmente enorme da non poter essere ignorato e che finalmente comincia ad essere scoperto dalle grandi aziende.

    Se, infatti, inizialmente si trattava di un approccio attuato da brand o startup prevalentemente innovativi, ora sono tante le grandi aziende che dimostrano una marcata attenzione verso questa modalità di marketing e, per questo motivo, si può parlare di un’offerta adv multiprodotto: soluzioni pubblicitarie audio, formati video e display.

    E i brand possono decidere di usarli tutti, o solo uno, a seconda dell’impatto che vogliono dare alla comunicazione e del pubblico a cui hanno intenzione di rivolgersi. Primi in Italia sono stati Barilla e Unipegaso, ma si conta che saranno molti altri a seguire questo trend.

    Secondo Patel, il digital audio continuerà a giocare un ruolo fondamentale per il settore advertising, perché, se il video ha un effetto impattante sicuramente immediato, l’audio permette di raggiungere il potenziale consumatore dovunque e in qualsiasi momento, da quando è in auto a quando fa allenamento. Inoltre, tramite questo canale, si raggiungono le generazioni che sfuggono ai media tradizionali, come GenZ e millennial, ma che rappresentano comunque un’audience importante.

    Parlando di digital audio, non si possono tralasciare i podcast, il cui consumo, anche in Italia, sta aumentando in maniera impressionante. Ad oggi, infatti, il Belpaese conta 11 milioni di ascoltatori di podcast, ovvero il 43% della popolazione online, ma, trattandosi di un periodo di grande evoluzione e di grande fermento, la percentuale è destinata a crescere ulteriormente.
    Per questo, Spotify sta lavorando per essere in grado di offrire ai brand tutte le sue competenze e soddisfare qualsiasi richiesta. Ciò significa che si assisterà a un incremento dei contenuti e di inventory pubblicitarie, supportate perciò dal canale dei podcast.

    Rak Patel è perfettamente consapevole di avere un terreno fertile da esplorare e sperimentare, e i primi segnali derivano ad esempio dal lancio di novità come l’audio serie su Batman, molto recente ma già molto conosciuta e apprezzata.

    Altro esempio è Audience Network, un marketplace che consente agli advertiser di individuare contenuti su Spotify e su publisher esterni, tramite cui raggiungere il proprio pubblico target; ma anche Streaming Ad Insertion, tecnologia che offre informazioni sull’erogazione della campagna partendo dai dati di streaming e di scaricamento dei podcast.
    Sono state anche acquisite due soluzioni di misurazione, che si chiamano Podsights e Chartable: la prima consente di misurare l’efficacia delle campagne on-going, la seconda fornisce strumenti di analytics ai membri di Audience Network per misurare l’impatto del loro contenuto.

    Queste sono solo alcune delle proposte più recenti ma crediamo che presto ne arriveranno altre, sempre legate al podcast, canale che sta diventando ormai di fondamentale importanza, come l’intero mondo del digital audio.

    Ne sentiremo ancora delle belle!

    podcast

    13 Mag 2022

    “GIVE YOUR BRAND A VOICE”, L’EVENTO DI OBE SULLE POTENZIALITA’ DEL BRANDED PODCAST

     Il primo evento in Italia dedicato esclusivamente al branded podcast.

    Come ogni settimana, le notizie non tardano ad arrivare! Quali saranno le principali novità del mondo dei Media questa settimana?

    Nuovi dati interessati sul rapporto dei ricavi pubblicitari dei podcast negli Stati Uniti sono venuti alla luce ma non solo, nasce il podcast del Gruppo Monrif che porta gli ascoltatori direttamente dietro le quinte dell’Eurovision 2022!

    Chi non conosce Fiat? Benissimo, l’azienda ha lanciato la nuova Fiat 500 con uno spot imperdibile, Netflix sta rivedendo i suoi canoni di abbonamento e Batman Unburyed batte Rogan diventando il podcast numero uno in America.

    Vi anticipiamo ancora una notizia imperdibile per tutti gli appassionati di podcast, a Milano va in scena l’evento di OBE sulle potenzialità del Branded Podcast, interessante vero?

    Ti abbiamo incuriosito?

    Queste e tante altre notizie ti aspettano nella puntata di Fuori di Media, ascolta l’episodio completo!

    spotify

    13 Mag 2022

    Giri di poltrone da Spotify

    A cominciare da Bill Simmons, i nomi sono molto interessanti e rivelano progetti a lungo termine per Spotify!

    Spotify

    Spotify è, in questi giorni, un vero trend topic, a causa delle notizie che si susseguono circa arrivi e partenze ai suoi vertici.
    Dopo gli addii illustri, ora ci sono news relative a chi vedrà ampliare le proprie responsabilità all’interno della Spotify Technology SA, che non ha accantonato il suo progetto di diventare leader nel settore degli streaming audio.

    Messi da parte i saluti ai partenti, è arrivato il momento di spostare, ovvero promuovere, alcune pedine chiave della società, al fine di diventare dirigenti.

    Tra i nomi che sono emersi, c’è Bill Simmons, fondatore del sito Web di sport e cultura e della rete di podcast Ringer, che ricoprirà, sempre all’interno di Ringer, il ruolo di amministratore delegato e di responsabile globale dei contenuti sportivi.

    Julie McNamara, che ora è responsabile degli studi e dei video statunitensi, si appresta a gestire i tre studi acquisiti da Spotify, ovvero Ringer, Gimlet Media e Parcast, e non solo, poiché supervisionerà anche i contenuti originali su Spotify e sarà responsabile di alcune partnership di alto profilo, come gli accordi di Spotify con la DC Comics e con Archewell Audio, fondata dal principe Harry e Meghan Markle.

    Max Cutler, fondatore di Parcast, società di media digitali e rete di podcast, è stato nominato capo dei creator e responsabile delle partnership, il cui ruolo gli permetterà di supervisionare contenuti concessi in licenza nonché le novità proposte dai creator di podcast.
    A breve, verrà nominato anche un leader dei mercati globali dei contenuti audio, che quindi saprà capire se i podcast di successo potranno essere replicati e proposti anche altrove.

    Le decisioni che sta prendendo Spotify dimostrano una netta inclinazione verso progetti a lungo termine, con obiettivi che coinvolgeranno 50 milioni di creator sulla piattaforma e un’affermazione come leader nei contenuti audio.

    Tutto ciò, però, sembra non bastare agli investitori Spotify, poiché i dati sono ora ai minimi storici, segnale che gli azionisti non guardano ancora al futuro ma sono influenzati dalla mancanza di rendimenti tangibili.

    Ad oggi, infatti, nomi altisonanti come Kim Kardashian e Archewell Audio devono ancora produrre contenuti e la società di produzione degli Obama, Higher Ground, non ha rinnovato la sua partnership esclusiva. Insomma, i segnali positivi tardano ad arrivare e i grandi progetti per il futuro sono per ora molto aleatori, anche se promettenti.

    Alcuni successi, nonostante ciò, sono già arrivati, e si tratta di Batman Unburied, che ha sorpassato Joe Rogan Experience come miglior spettacolo proposto dalla piattaforma sia all’estero sia negli Stati Uniti.
    Inoltre, Daniel Ek, amministratore delegato Spotify, ha acquistato 50 milioni di azioni, a dimostrazione della fiducia che nutre nella strategia dell’azienda.

    Il futuro potrebbe essere molto roseo, se non spettacolare!

    podcast

    12 Mag 2022

    Podcast: è boom anche per gli annunci pubblicitari

    I contenuti proposti dai podcast sono in continuo aumento, così come l’attenzione agli annunci pubblicitari contenuti in essi!

    Nielsen, società americana di informazioni, dati e misurazione del mercato, ha appena pubblicato un nuovo rapporto Podcast Today, che testimonia come il settore dei podcast non solo sia in constante crescita, ma anche che goda di ottima salute.

    Ad aumentare, infatti, non sono solo gli ascoltatori ma anche i contenuti proposti, sia in termini di titoli e nuove proposte, sia per quanto riguarda gli episodi, per un incremento totale di quasi il 200% negli ultimi due anni. Relativamente agli ascoltatori, oltre il 50% di quelli giornalieri rimane connesso per più tempo, accedendo inoltre a più programmi.

    Ma a sorprendere sono altri dati, poiché per l’aumento di utenti e podcast avevamo già qualche presentimento, e nello specifico riguardano le maggiori probabilità, da parte degli ascoltatori di podcast, di pianificare un acquisto importante entro i prossimi 12 mesi, in particolar modo se si tratta di nuove tecnologie, intrattenimento domestico o un veicolo.

    Ma non solo, perché ben l’88% di essi sono pronti a considerare l’acquisto di un nuovo marchio. Tutto ciò è dovuto all’efficacia degli annunci via podcast, che sono in grado di generare un tasso di ricordo del marchio del 71%, seguito da un nutrito ed incoraggiante 56% degli ascoltatori di podcast che ammette di prestare maggiore attenzione agli annunci.

    Arica McKinnon, Brand Impact Solution di Nielsen, ha spiegato come gli esperti di marketing siano riusciti, attraverso proposte di podcast mirati, a comprendere l’inclinazione del pubblico e a raggiungere i suoi gusti, arrivando cosi ad aumentare il ROI, letteralmente “Return on Investment”, ovvero l’indice di redditività del capitale investito.

    Tutto ciò è ben evidente nel rapporto Podcasting Today, che quindi conferma la grande potenzialità dei podcast anche quando si tratta di lanciare nuovi marchi e attirare l’attenzione dei potenziali consumatori. Si tratta solo dell’inizio, sicuramente la copertura di clientela e il coinvolgimento degli utenti potrà solo aumentare!



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    11 Mag 2022

    Swell, la nuova app dei contenuti audio

    Swell è per i podcast ciò che Twitter è per i blog: entrambe offrono la possibilità di esprimersi con limiti di spazio e tempi ridotti

    Forse in Italia è ancora sconosciuta, ma negli Stati Uniti sta facendo parlare di sé una nuova app che si basa su contenuti audio.
    Dimenticatevi di Clubhouse, piattaforma che dà ampio spazio a audio e podcast, che tra alti e bassi sta comunque percorrendo la sua strada e può vantare ormai utenti affezionati.
    Pensate piuttosto a un Twitter ma in chiave audio: messaggi vocali brevi che però vogliono non solo attirare l’attenzione ma anche provocare una reazione da parte di chi ascolta o, più semplicemente, trovare condivisioni e assensi all’interno della community.

    Swell, questo il suo nome, è tutto ciò e forse anche molto di più, poiché è capace di catturare per la sua immediatezza e freschezza, strizzando l’occhio ad un settore della comunicazione che sta prendendo ormai il sopravvento: i podcast.

    Già disponibile sia su iOS sia su Android, è facilmente scaricabile da qualsiasi cellulare, poiché non sono richiesti necessariamente gli aggiornamenti più recenti, come ad esempio succedeva con Clubhouse.
    Swell si presenta come un social media dinamico, giovane e familiare, che offre ai suoi utenti un caloroso benvenuto e presenta da subito tutte le sue potenzialità.

    Il richiamo a Twitter è dovuto anche al limite che riguarda la lunghezza di contenuti: qui non si tratta di caratteri ma di minuti, che non devono essere più di cinque. In un mondo in cui la comunicazione è sempre più veloce e immediata, anche la lunghezza può rappresentare un deterrente, per chi non ha tempo, e neanche voglia, di perdersi in audio infiniti.

    Non si trasmette solo live ma si registrano i propri contenuti e poi si lasciano sul proprio profilo, in attesa di qualcuno che li ascolti e li commenti, e che magari li trovi gradevoli.
    Dal canto suo, anche colui che riceve il commento può rispondere o ringraziare per il contributo.

    Swell è una startup nata a San Francisco con lo scopo, almeno all’inizio, di dare voce a persone riguardo il delicato argomento della salute, sia per avere la possibilità di sfogare ansie e paure, sia per trovare chi stava affrontando lo stesso iter.

    In un secondo momento, però, è stato deciso di aprire la piattaforma a tutti coloro che avessero qualcosa di importante da dire, e creare così una community ancora più vasta, senza mai perdere di vista valori come educazione, gentilezza e capacità di ascolto. Anche se si tratta di audio brevi, infatti, Swell vuole promuovere, o far riscoprire, l’arte del saper ascoltare, senza fretta, senza pensare ad altro, senza ulteriori distrazioni.

    Questa intuizione si sta rivelando brillante, poiché l’app è sempre più apprezzata e seguita, forse perché fa sentire chiunque un vero protagonista. Una volta scaricata la app, infatti, si può cominciare subito a registrare e pubblicare brevi clip sul proprio Swellcast e successivamente avere uno scambio di pareri con chi ha ascoltato il contenuto.

    Avrà successo anche in Italia? Ascoltare per credere!

    branded podcast

    11 Mag 2022

    Branded podcast in scena a Milano

    Si chiama Give Your Brand a Voice – Il podcast nella comunicazione di marca e offre un primo ritratto del settore più in fermento sul mercato italiano

    Per gli amanti dei podcast e in particolare per gli addetti ai lavori del settore, c’è un evento in programma a Milano davvero molto importante: martedì 17 maggio, infatti, il Mudec ospiterà “Give Your Brand a Voice – Il podcast nella comunicazione di marca”, un evento dedicato al branded podcast, organizzato da OBE – Osservatorio Branded Entertainment, ovvero l’associazione che si occupa di promozione e diffusione del branded content & entertainment sul mercato italiano.

    L’attenzione nei confronti di questo settore deriva dalla consapevolezza di quando sia esso considerato strategico ed essenziale per la comunicazione integrata di marca.

    Con questo evento, dunque, si cercherà di offrire un ritratto più che fedele del mercato del branded podcast, anche grazie ad una puntuale disamina del settore da parte di Tom Webster, SVP Strategy & Marketing di Edison Research, tra i maggiori esperti internazionali di branded podcast.

    A supporto della serata verrà anche presentata la prima ricerca relativa al branded podcast in Italia, realizzata dall’Osservatorio Branded Entertainment in collaborazione con BVA Doxa e con il coordinamento del Direttore Scientifico di OBE Anna Vitiello.
    A moderare gli interventi sarà Giampaolo Colletti, mentre la chiusura dei lavori verrà affidata a un BarCamp, che potrà dare voce e spazio ai fautori della crescita di questo sorprendente settore, sia quelli che sono piacevolmente incuriositi dalle immense potenzialità del mondo dei podcast, sia quelli che sono già coinvolti nello sviluppo di branded podcast.

    Anna Vitiello, direttore scientifico di OBE, ha presentato questo appuntamento, primo nel suo genere, con evidenti entusiasmo e soddisfazione, consapevole di aver creato un’opportunità di confronto e di conoscenza in questo periodo davvero importanti. Nonché di avere la possibilità di presentare la prima ricerca che riguarda il mercato italiano del branded podcast.

    Per avere a disposizione dati precisi, sono stati intervistati 1000 fruitori abituali di podcast. Tali numeri serviranno per capire una volta per tutte la valenza di un settore in continuo fermento, che sarà in grado di cambiare il modo di fare comunicazione dei brand, quindi per questo da considerare come risorsa indispensabile per il medio e lungo termine.

    E’ stata proprio questa crescita così repentina ad attirare l’attenzione di tanti talenti, non solo contributor ma anche producer, che hanno messo a disposizione le loro idee per dare al settore una spinta ulteriore, ma anche tanta qualità. Da qui alla diffusione dei branded podcast, il passo è stato breve, e a questo punto diremmo anche scontato, a tal punto che tutti i brand sempre aperti alle innovazioni e a nuove modalità di comunicazione stanno approcciando a questo nuovo mondo.

    Il futuro è qui!

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