Audiolibri e podcast al top

Una ricerca di NielsenIQ per Audible ha confermato il trend positivo per il mercato di audiolibri e podcast

Alzi la mano chi ha storto il naso all’avvento degli audiolibri! Sappiamo bene che in tanti non avrebbero scommesso un euro sul loro successo, anzi, sembrava quasi un abominio decidere di accantonare la carta stampata per attaccarsi a cellulare/iPod/Pc e cuffiette per ascoltare ciò che si poteva benissimo leggere. E invece… sappiamo molto bene com’è andata e i dati, anche quelli più recenti, dimostrano che il settore gode davvero di ottima salute.

I dati della ricerca NielsenIQ per Audible

Sono appena stati resi noti i risultati di una ricerca condotta da NielsenIQ per Audible, indagine che verrà presentata in toto durante l’imminente Salone del Libro di Torino, e precisamente il 20 maggio alle 10.30.
Chi vuole segnarsi in agenda ora e data può farlo, ma noi anticipiamo qualche numero davvero interessante e, ormai, non del tutto sorprendente.

Ebbene, nell’anno in corso ben 16,9 milioni di italiani hanno ascoltato audiolibri e podcast, ovvero 3 italiani su dieci. Ciò conferma un andamento positivo, che attesta una crescita del 5% rispetto al 2022 per gli audiolibri e del 7% per i podcast, facendo anche in questo caso un raffronto con l’anno scorso.

Non sono solo questi dati a testimoniare l’andamento del settore, poiché è emerso inoltre che il 64% degli intervistati, quindi la maggioranza, ha confermato di essere un vero e proprio audio addicted, che ascolta abitualmente audiolibri e podcast. La cadenza è, per il 39% che corrisponde a due intervistati su cinque, di un ascolto almeno una volta al mese e per uno su quattro di un approccio una volta alla settimana.
Si tratta di un dato positivo perché, se gli ascoltatori non sono occasionali, non se ne andranno e, anzi, diventeranno lo zoccolo duro su cui basare il mercato.

Identikit dell’ascoltatore medio

Trasformando le percentuali in numeri, gli ascoltatori di audiolibri aumentano rispetto al 2022 di circa mezzo milione, e anche questo dato non è niente male.

Vediamo nel dettaglio chi è l’ascoltatore medio: prima di tutto si tratta in prevalenza, anche se leggera, di uomini di età compresa tra 25 e 34 anni, generalmente connessi a web e social mediamente quattro ore al giorno e residenti al sud Italia.

In realtà, però, il divario non è così netto, poiché sembra che il pubblico di contenuti audio sia abbastanza omogeneo e coinvolga tutte le fasce di età. L’unica contrazione un po’ più evidente è quella legata a chi è in età compresa tra 55 e 64 anni. Ma, se si guarda invece il dato relativo a chi ascolta audiolibri tutti i giorni, i dati si ribaltano: gli heavy users sono soprattutto uomini di fascia di età alta.

Crediamo, comunque, che, sebbene questi dati siano molto importanti per capire l’evoluzione che questo settore sta registrando, si tratti di una situazione ancora provvisoria, perché mai come in questo periodo il fermento è palpabile e siamo sicuri che i dati tenderanno a cambiare ancora, così come l’identikit dell’ascoltatore medio.

Sono due i principali fattori che lasciano presagire questo trend: l’approccio verso le novità tecnologiche è sempre graduale e parte da chi ne ha davvero bisogno, ad esempio per lavoro, ma arriva in un secondo momento anche a chi ne usufruisce per svago, e in questo caso si comincia dalle generazioni più giovani, per poi arrivare a quelle più mature che, però, sono quelle che fidelizzano di più. C’è poi il lato etico e green, che riguarda soprattutto e-book e audiolibri, scelti maggiormente da chi è consapevole di quanto la carta sia un bene prezioso e non vada sprecato.

Ma non è tutto, perché è aumentato il desiderio di riempire i tempi morti con qualcosa di costruttivo e utile: i pendolari, ad esempio, ascoltano audiolibri e podcast durante il tragitto casa-lavoro o casa-scuola, così come accade mentre si fanno i mestieri di casa o una corsa a fine giornata per stemperare la tensione lavorativa. Sapendo che la vita frenetica non permette di coltivare i propri hobby in maniera tranquilla, lo si fa nei ritagli di tempo, che in questo modo diventano più piacevoli.

Riteniamo, pertanto, che ci sia ancora un bel potenziale da esprimere e da attirare, ricordandoci anche che in Italia abbiamo un ulteriore vantaggio rappresentato da una schiera di doppiatori che tutto il mondo invidia. E anche questo fa davvero la differenza, tanto da dare alla narrazione un diverso spessore.

La parola agli addetti ai lavori

I protagonisti della ricerca hanno ovviamente voluto commentare questi risultati, a cominciare da Juan Baixeras, Country Manager Spain & Italy di Audible, il quale ha aggiunto che il merito di questo successo va sicuramente all’alta qualità delle loro proposte, apprezzate da un pubblico trasversale e, quindi, difficilmente catalogabile, come è emerso anche dalla ricerca.

Lo scorso anno Audible ha investito nel solo mercato italiano 5 milioni di euro, che stanno fruttando e che non si fermeranno, proprio come ha promesso Matthew Gain, Senior Vice President and Head of Europe di Audible: gli ascoltatori a quanto pare potranno ancora contare su produzioni e storie interessanti in grado di arricchire la quotidianità degli ascoltatori.

E allora, non ci resta che attendere le novità in arrivo.
Ascoltare per credere!