Clubhouse approda su Android

L’attesa è finita: il social di contenuti audio è ora scaricabile anche su Playstore. Ma l’accesso rimane ad inviti

Una novità annunciata, quella che arriva da Clubhouse, ma che conferma l’intenzione da parte del social di estendere la sua fruibilità a una platea di utenti ben più vasta.

D’ora in poi, infatti, sarà possibile scaricare la app anche da Android, anche se, per adesso, questa opzione sarà possibile solo per gli utenti statunitensi. Questo primo step servirà semplicemente per raccogliere feedback che potrebbero rivelarsi utili per correggere il tiro circa eventuali “falle” o mancanze. Insomma, gli americani faranno da cavie e poi l’app dovrebbe arrivare su Android perfetta per essere scaricata e utilizzata. Inoltre verranno introdotte le funzionalità relative a pagamenti e creazione dei club, ovviamente già operative nella versione iOS, da cui tutto è iniziato.

In realtà, se si va su Playstore, l’app è già visibile agli utenti, ma l’unica cosa che si può fare è preregistrarsi. Cosa comporta questo passaggio? Semplicemente, coloro che si preregistrano non dovranno più tornare su Playstore per controllare quando l’app è disponibile, poiché verrà installata automaticamente sul loro dispositivo.


Come dar loro torto, considerando che Clubhouse ha avuto una crescita più veloce rispetto alle aspettative? E questo, se da una parte potrebbe essere interpretato come un dato decisamente positivo, dall’altro, come hanno spiegato Paul Davison e Rohan Seth, ha portato svantaggi in termini di carico sui loro sistemi, con conseguenti interruzioni diffuse del server e errori di notifica. Ed è proprio ciò che i due fondatori vorrebbero tanto evitare in futuro.

Non pensiamo, però che Clubhouse abbia deciso di cambiare la sua policy, poiché, pur essendo disponibile anche sui dispositivi Android, rimarrà sempre un social network ad invito. Ciò significa che sarà possibile scaricare ed installare l’app ma non si avrà libero accesso. Si diventerà un utente a tutti gli effetti solo se qualcuno già registrato sulla piattaforma deciderà di inviare un invito a chi ancora non è presente.
Questa è una scelta che fin dall’inizio è stata molto criticata, e che in tanti hanno indicato come causa di un repentino tracollo del social, ma la società crede molto in ciò che fa e la considera una opzione indispensabile per “mantenere misurata la crescita”.

Noi crediamo anche che si tratti di una volontà di mantenere alto il livello dei contenuti dell’applicazione, grazie ai quali si distingue da tutti gli altri social.
L’apertura ad Android sarà dunque la prova del nove, poiché dai vertici di Clubhouse si spera che, con questa nuova ondata, non accada più di dover “spostare la nostra attenzione sulle assunzioni, le riparazioni e sul far crescere la società piuttosto che focalizzarci sugli incontri con le community e sul raccontare le caratteristiche dei nostri prodotti, cosa che di norma ci piace di più fare”, come hanno ribadito chiaramente Davison e Seth sul blog della società.

Trattandosi di una piattaforma valutata 4 miliardi di dollari, e considerando i tentativi di imitazione da parte di Twitter e Facebook con nuove opzioni audio, forse ci hanno visto lungo.