Autrice e conduttrice di Just 50, ma anche testimonial LILT… Super Justine non si ferma mai

“A Samantha, cinquant’anni e favolosa”… l’ultima scena del film di “Sex & the City” celebrava così gli anni di una delle quattro protagoniste dell’iconica serie tv e, soprattutto, rivendicava una grande verità: i cinquant’anni di oggi non sono più un traguardo, ma un momento della vita da cui ripartire con una maggiore consapevolezza di quello che si vuole e si può (ancora) fare. Justine Mattera, autrice e conduttrice della serie podcast Just 50, ne è la conferma…

Show girl, attrice, conduttrice in tV e, con Podcastory, anche conduttrice del podcast Just 50. Come giudicheresti quest’ultimaa esperienza professionale?

In realtà, in Podcastory sono tutti molto bravi ed efficienti ed è un piacere lavorare con loro. Oggi il podcast è sempre più ascoltato e devo dire che personalmente a me ha portato una maggiore credibilità che forse non mi aspettavo: mi capita, infatti, di incontrare tante persone che hanno ascoltato Just 50 e che mi dicono di averlo apprezzato molto. Per me questo significa che dall’opportunità di esprimermi attraverso un podcast ho scoperto di essere anche brava nel farlo e che probabilmente il fatto stesso che mi piace ascoltare le persone e che sono curiosa, mi aiuta a farlo bene.

Tra le tante ospiti di just 50 cosa ti ha colpito dai loro racconti?

Ho incontrato tante persone che la pensano diversamente su tanti e svariati argomenti. Ho incontrato, per esempio, Deborah Bergamini con cui ho parlato del modo corretto di comunicare e con cui ho scoperto di avere molte cose in comune, Filippa Lagerback di cui abbiamo ripercorso la carriera arrivando a parlare anche di metaverso, e ancora Paola Barale con cui ho condiviso delle riflessioni sulle relazioni e i rapporti sentimentali. Tutto questo lavoro mi ha dato la possibilità di confrontarmi e di conoscere meglio le mie ospiti e di scoprire che ad accomunarci non era solo l’età.

C’è un aspetto comune tra te e le donne che hai incontrato?

Direi la stima. Per il podcast Just 50 ho intervistato donne per cui provavo unagrande stima, che mi incuriosivano o che avevano fatto qualcosa che mi intrigava; e dall’altra parte, credo che la stima sia reciproca, se queste donne hanno accettato di essere ospiti del mio podcast.

Molte donne temono il “traguardo” dei 50 anni. ma non potrebbe essere un punto di partenza più che un traguardo?

Assolutamente. È un’età in cui finalmente non si ha più nulla da dimostrare alle persone che hai intorno, in cui sai quello che ti piace, quello che vuoi e, soprattutto, non hai più paura a dirlo, forse anche perché hai meno tempo da perdere. I cinquant’anni di oggi non sono più quelli di sessant’anni fa: adesso a cinquant’anni una donna è ancora bella, attraente e attiva. Forse è la menopausa a spaventare? Secondo me, per alcune donne è una scusa per “non fare”, quando al contrario ci sono trattamenti, integratori e rimedi che aiutano a vivere meglio questo passaggio.

cosa è indispensabile fare per stare bene con sé stessi?

Io dico sempre ai miei figli: “Devi fare quello che ti fa stare bene”. Puoi leggere un libro, andare a correre, nuotare, fare gare di triathlon, trascorrere un weekend da sola o passare più tempo con i figli o il tuo partner, insomma, fare quello che ti appassiona e ti fa sorridere. In realtà, non è così facile trovare questo tempo, ma io ci provo ogni giorno. Provo ad avvcinarmi di più a chi sono veramente, perché molto spesso si tende a presentarsi con una faccia che non corrisponde a quello che si è veramente.

Come ti tieni in forma?

Mi è sempre piaciuto nuotare, correre, andare in bicicletta e fare trekking. Sono tutte attività che mi aprono la mente e che mi aiutano a elaborare meglio pensieri e idee.

E Come ti sei appassionata al mondo delle due ruote?

Da quando mio marito partecipava a diverse gare di ciclismo da amatore e io portavo i bambini a vederlo. Successivamente ha iniziato ad andare in bici anche mio figlio e un po’ più tardi anche mia figlia che oltretutto adesso è anche campionessa regionale. Alla fine non potevo che appassionarmi anche io a questo sport e, quando ho intuito che poteva diventare anche un lavoro, consentendomi di battermi come ambassador per i diritti delle donne cicliste, sono stata ancora più contenta della direzione presa. Il ciclismo è uno sport ancora molto maschilista, quando invece le donne dovrebbero avere le stesse opportunità degli uomini.

Perché lo sport è fondamentale per il proprio benessere?

Innanzitutto mangio bene, mi piacciono le cose di qualità e non mi abbuffo mai. Sono molto attenta alla salute della pelle, perché non credo nei filler o nei botox che, a mio parere, tendono a rendere tutti uguali e nel tempo a evidenziare ancora di più l’età. Personalmente preferisco essere seguita da un buon dermatologo, e poi pratico tanto sport e trascorro tanto tempo con i miei figli, questo mi fa stare molto bene.

quest’anno sei madrina dell’iniziativa “shopping in rosa” per la LILT. Quanto è importante la prevenzione per le donne?

La prevenzione è fondamentale. Purtroppo, mia sorella ha subito una doppia mastectomia a distanza di qualche anno per un tumore al seno, per questo da quando ho trent’anni mi sono sempre sottoposta a visite ed esami di controllo. C’è chi non lo fa perché ha paura, ma se per sfortuna dovessi scoprire che c’è qualcosa che non va, a quel punto è più facile curarlo. Ho scelto di diventare testimonial per la LILT perché vivere il tumore di mia sorella in adolescenza è stato un calvario e spesso non potevo essere lì con lei per starle accanto e fare qualcosa di buono. Oggi dedicare parte del mio tempo alla ricerca e alla prevenzione è un modo per fare qualcosa di buono.   Ascolta il podcast “Just 50” sull’app di Podcastory!