Come sta cambiando il modo di fare giornalismo con l’avvento dei podcast

 

Come sempre, gli Stati Uniti rappresentano la nostra cartina tornasole relativa alla situazione dei podcast, in particolare quelli dal taglio giornalistico, come avevamo avuto modo di analizzare anche in un nostro precedente articolo. Se, da un lato, gli americani che ricevono notizie regolarmente dai podcast rimane ridotto rispetto ad altre piattaforme, dall’altro l’ascolto complessivo di contenuti audio è in continuo aumento da dieci anni.

C’è poi anche il rapporto del Pew Research Center realizzato la scorsa primavera che attesta che la metà degli americani ha ascoltato almeno un podcast nell’ultimo anno, con il true crime in pole position, tanto da ispirare sempre più spesso discussioni e conversazioni culturali, oltre a ispirare parodie sui social e in TV.

i podcast? considerati attendibili da un terzo degli americani

Un dato interessante ed estremamente positivo riguarda la credibilità dei podcast, che vengono consultati e considerati la fonte più attendibile da un terzo degli americani, nonostante ci sia ancora un nutrito numero convinto che possano offuscare rapporti ed opinioni, come era emerso tramite Axios ad inizio anno.

Ellen Horne, direttrice della concentrazione di podcasting e reportage audio dell’Arthur L. Carter Journalism Institute, sostiene che la vera sfida sia quella di difendere la propria reputazione e portare gli ascoltatori a scegliere i podcast in maniera più mirata e meno superficiale, perché consapevoli di ricevere le giuste informazioni.

Il passo successivo è quello di riuscire a capire se ci sono pratiche diverse a seconda del tipo di giornalismo con cui si ha a che fare: davvero devono esistere differenze tra radio tradizionale e podcasting? Ebbene, pare di sì, perché se tecnicamente le abilità potrebbero essere diverse, quando si prepara un testo da leggere in radio la parsimonia e l’efficienza si trovano in primo piano, poiché spesso si dispone di poco tempo, che dunque va utilizzato al meglio.

Il podcast, da questo punto di vista, è tutta un’altra storia, poiché la storia può essere narrata in un tempo più lungo, dando la possibilità di introdurre approfondimenti, interviste e indagini che la radio non permette. Esiste, però, un rovescio della medaglia che potrebbe risultare dannoso, soprattutto quando si tratta di podcast legati al crimine: in alcuni casi, gli approfondimenti sfociano in racconti morbosi, facendo riferimento soprattutto ai risvolti più tragici e diventando irrispettosi nei confronti delle vittime.

Un altro aspetto è quello dell’immediatezza: se alla radio la voce dello speaker arriva in diretta, in un podcast il prodotto offerto è registrato, quindi può essere ripetuto e migliorato finchè non si ottiene l’effetto desiderato. Non si tratta di un elemento negativo ma di un approccio del tutto diverso, che fa capire come dietro il podcast ci sia una sorta di mondo sotterraneo in cui sono coinvolte molte persone, grazie alle quali si arriva al prodotto finito.

UnA FORMA DI giornalismo differente

Il giornalismo è sempre stato un potente strumento per portare l’attenzione su problemi che possono sembrare insignificanti, ma che in realtà sono degni di attenzione e intervento. Il podcasting spesso viene utilizzato per riportare alla luce fatti del passato ed analizzarli cercando di ricostruirli e capirli meglio. A volte, però, non si tratta di vero e proprio giornalismo, poiché gli autori di alcuni podcast non sono propriamente giornalisti ma solo appassionati che desiderano occuparsi di argomenti a loro cari. Questo non significa che si tratti necessariamente di prodotti scadenti, ma ci deve essere la consapevolezza di chi è la voce narrante.

Generalmente, però, si può tranquillamente sostenere che il podcasting abbia aperto le porte ad un tipo di giornalismo diverso e quindi a nuove opportunità, soprattutto quando si tratta di giornalismo di nicchia, che non troverebbe spazio in radio e in nessun altro luogo, ma che potrebbe interessare appassionati e addetti ai lavori.

Non dimentichiamo, infine, che avere davanti un microfono da utilizzare per esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie emozioni rappresenta una sfida importante, che va trattata con rispetto per sé stessi e per chi sta ascoltando. Se si ha qualcosa di importante da dire, o novità da proporre, probabilmente vale la pena cimentarsi, ma in caso contrario…meglio lasciar spazio a chi sa fare il proprio lavoro.