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Gender gap nei podcast? Pare di sì

Non un gap generazionale, ma un gap di genere per i podcast italiani: solo un quarto dei contenuti è gestito da donne

Il settore dei podcast, lo affermiamo da tempo ormai, è in continua evoluzione, tanto da non riuscire a fare previsioni a lungo termine, poiché le direzioni che potrebbe prendere sono molteplici e anche imprevedibili.

Ma, a quanto pare, non si tratta solo di rose e fiori, perché è emerso che, almeno in Italia, il mercato dei podcast coinvolge le donne solo in minima parte, tanto da far parlare di un vero e proprio gap di genere.

la ricerca che rivela un gender gap per i podcast italiani

In effetti, indagando sui dati attuali, in Italia solo 1 podcast su 4 è tenuto da donne e ciò ha risvegliato la reazione di WomenX Impact, una community a cui fanno parte oltre 10.000 donne che, unite e compatte, hanno un obiettivo ambizioso: aumentare sensibilmente il numero delle leadership femminili.

Ovviamente, con una premessa come questa non poteva mancare una forte reazione da parte della community, che sta ora cercando di capire perché esistono così pochi podcast tenuti solo da donne.

I motivi che hanno generato il gap tra uomini e donne nei podcast

Un primo dato riguarda la tendenza, da parte degli uomini, di ascoltare principalmente podcast con voci maschili, mentre tra le donne non si riscontra questo trend, poiché ascoltano volentieri sia voci maschili sia voci femminili.

Andando più a fondo nella ricerca, è emerso che per gli uomini sembra più facile intraprendere la via del podcast, dal momento che l’unico ostacolo sembra essere la promozione del proprio prodotto audio, mentre le donne hanno un approccio più complesso.

La tecnologia, ad esempio, rappresenta un grosso scoglio addirittura per il 74% delle intervistate, mentre tra gli uomini la percentuale scende considerevolmente fino a 26%. Ma, se questo problema può essere facilmente risolto con l’esperienza o con un supporto, ci sono altri elementi che sembrano più preoccupanti.

Le donne, infatti, partono già scoraggiate a causa di altri tre fattori, che sono: la paura di pareri negativi (54%); il timore di non essere prese sul serio (53%); non avere contenuti rilevanti (60%).
Ad accomunare queste tre motivazioni è l’insicurezza, che porta le donne alla convinzione di non avere niente di importante da dire o, anche nel caso in cui fossero consapevoli di essere in possesso di argomenti validi, di non riuscire a superare la diffidenza e il giudizio di chi le ascolta.
Anche gli uomini provano queste sensazioni, ma riescono a vincerle al superamento del primo ostacolo.