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Sicurezza del marchio: come garantirla?

Da quando il podcasting è diventato mainstream, la sicurezza è inevitabilmente considerata un fattore fondamentale

Con la crescita del podcasting e la sua uscita dalla nicchia, i marchi hanno cominciato ad accorgersi delle sue potenzialità e hanno contribuito allo sviluppo del brand podcast.

Ora, soprattutto negli Stati Uniti, stiamo assentendo alla fase due, che prevede un incremento degli investimenti da parte dei marchi pionieri, e un aumento di interesse da parte di nuovi investitori.

Podcast sempre più mainstream, soprattutto nei mercati leader

Che questa sia la tendenza odierna è stato confermato sia da IAB sia da PwC, che per ricerca di mercato e statistiche sono voci autorevoli. A questo proposito, entrambi prevedono che entro il 2024 il podcasting varrà oltre 4 miliardi di dollari negli States.

Tra i dati che emergono, confermati anche da Spotify, piattaforma che tra le prime ha creduto fortemente nei podcast e ha speso molto per dare ai propri utenti contenuti numerosi e di qualità, spicca un tasso di conversione rilevato dagli inserzionisti dell’1,28% proveniente dalle loro campagne podcast, con una performance elevata per il posizionamento pre-roll.

Inoltre, le società di analisi dei consumatori, come GWI, affermano che il 12% dei consumatori scopre nuovi marchi e prodotti proprio attraverso annunci podcast e contenuti sponsorizzati, con un incremento di due punti rispetto al 2019.

Tutto ciò è molto incoraggiante, ma ovviamente occorrono garanzie circa la sicurezza del marchio, questione fondamentale già trattata in un nostro precedente articolo.

A questo proposito, Spotify ha dimostrato di essere ancora una volta all’avanguardia, instaurando una collaborazione con Integral Ad Science per stabilire una soluzione di sicurezza del marchio per i podcast, in cui si possano accostare persone, politiche e tecnologia, per poter offrire un supporto a 360° agli inserzionisti, ad esempio per affrontare argomenti sensibili o escluderne altri che poco o nulla hanno a che vedere con il loro marchio.

Parola d’ordine: sicurezza

Spotify non ha ovviamente tralasciato il fatto che il podcasting sia nel frattempo diventato mainstream, contribuendo cosi a cambiare le linee guida in fatto di sicurezza del marchio.

In questa ottica è stata intavolata, già lo scorso anno, la partnership con Integral Ad Science, al fine di fornire al settore le risorse necessarie a garantire sicurezza del marchio nel podcasting, e più in generale nel settore audio, facendo anche riferimento ai concetti di fiducia e trasparenza relativamente alle piattaforme in cui vengono ascoltati i loro messaggi, in particolare quando si tratta di terze parti.

Laura Quigley, Vicepresidente Senior di Integral Ad Science, ha ovviamente condiviso il pensiero di Spotify, pensando in primo luogo a garantire agli inserzionisti di inserire i loro annunci in contenuti audio adatti, e perfettamente allineati con la mission del marchio. Un errore, in questo senso, potrebbe infatti danneggiare l’immagine del marchio e mettere a repentaglio la campagna marketing.

Se finora non ci sono state norme sulla sicurezza così rigide, è da imputare al fatto che il video è maggiormente esposto, poiché l’elemento visivo può danneggiare enormemente un annuncio se fuori luogo, ma anche l’elemento audio, ora che il podcasting è così in auge, merita di essere altrettanto salvaguardato, poiché l’impatto rischia di essere simile, se non uguale.

Si sta dunque compiendo questo passo negli Stati Uniti, in Germania e nel Regno Unito, ovvero nei mercati più attivi, seguiti da Spagna, Italia e Francia, dove ormai il podcast si è ampiamente assestato, mentre rimane indietro l’Asia, dove effettivamente il podcasting si è diffuso più di recente.

La situazione in Asia

Gli investimenti pubblicitari sono ancora bassi ma, avendo già registrato un aumento, occorrerebbe pensare per tempo alla questione sicurezza, come ha confermato anche Leela Nair, Amministratore APAC di Ebiquity, anche perché, da una prima analisi, un aumento della pubblicità audio programmatica ha permesso di raggiungere un pubblico mirato e quindi potenzialmente interessato agli annunci. Se però venissero inseriti in ambienti inappropriati o dannosi, si otterrebbe l’effetto contrario.

Sicurezza significa anche cercare podcast più sicuri, soprattutto nella fase iniziale, come ha confermato Werner Lucksch, SVP Social Media Asia Pacific per Media.Monks.

Come si fa a trovarli? Occorre fare riferimento a podcast che abbiano due caratteristiche principali: la popolarità tra il pubblico e la professionalità di chi li realizza. Non si può prescindere da questi due fattori.