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Megaphone e la tecnologia Broadcast to Podcast

Arriva da Spotify, e precisamente da Megaphone, la nuova funzione che permette di passare da radio a podcast in un lampo

I podcast vanno forte, e con loro anche le notizie che li riguardano. Il fermento che caratterizza questo settore sta dando vita ad una serie infinita di novità, ultimamente dedicate soprattutto agli addetti ai lavori.

Ciò non significa che il mercato sia saturo, ma, in un ambito in cui la qualità è sempre stata al primo posto, è necessario offrire strumenti per rendere sempre migliore la performance, in modo da ottimizzare anche l’esperienza degli ascoltatori. In questa ottica, ecco Spotify, che dimostra ancora una volta di non avere nessuna voglia di stare a guardare e, anzi, rilancia con una novità interessante.

Broadcast to Podcast disponibile su Megaphone

Attraverso Megaphone, con la quale tempo fa aveva stretto un accordo al fine di supportare gli inserzionisti e aiutarli gli editori a monetizzare, come avevamo scritto in un nostro precedente articolo, ecco che oggi arriva un ulteriore upgrade.
Di cosa si tratta? Ebbene, è il momento della tecnologia Broadcast to Podcast, ovvero una soluzione automatizzata che permette agli editori di produrre podcast all’interno di Megaphone in maniera del tutto autonoma e immediata, semplicemente partendo dai propri contenuti radiofonici trasmessi in precedenza.

Quella proposta da Megaphone è una tecnologia disponibile per tutti i publisher a livello globale, per una serie di buonissimi motivi: prima di tutto, si raggiunge un pubblico nuovo, poi si innalzano le prospettive di monetizzazione, e infine si offre ai fan un accesso on-demand ai loro contenuti preferiti.

Questo strumento è già in uso presso alcuni dei maggiori editori del mondo, come ad esempio FOX News Audio, che considerano il Broadcast to Podcast oggetto indispensabile.

Come funziona Broadcast to Podcast?

Vediamo nel dettaglio come funziona: si deve ovviamente eseguire il processo di configurazione, dopodiché Broadcast to Podcast è pronto per creare automaticamente nuovi episodi podcast, a partire da contenuti già trasmessi in precedenza.

Le posizioni degli ad marker vengono identificate automaticamente, ma i publisher sono liberi di sostituire o addirittura rimuovere queste posizioni pubblicitarie, basandosi sul loro posizionamento all’interno del flusso di trasmissione. Ciò permette agli editori di inserire nuovi annunci in maniera dinamica e ottenere così una monetizzazione aggiuntiva, oppure sostituire le posizioni dei vecchi annunci con altri contenuti.

Un’altra opportunità per gli editori è quella di poter sfruttare gli strumenti di monetizzazione messi a disposizione da Megaphone, come Spotify Audience Network, che presto sarà disponibile anche per il pubblico italiano, che aiuta i publisher a monetizzare il proprio catalogo di contenuti.

La parola a SPotify

Alberto Mazzieri, Head of Sales Southern Europe di Spotify, è ovviamente ben consapevole dell’audience con cui ha a che fare e che frequenta il settore dei podcast, afferma infatti di dover rimanere sempre aggiornato poiché il modo con cui gli ascoltatori si approcciano al podcasting è in continua evoluzione.

Una certezza sembra però essere una spiccata predilezione per l’audio digitale, in particolar modo per gli appartenenti alla Gen Z. Mazzieri ha poi voluto sottolineare il fatto che la nuova funzione broadcast to podcast offrirà ai publisher radiofonici l’occasione giusta per rimanere sempre connessi con il loro pubblico abituale ma soprattutto per raggiungere e attirare a sé anche ascoltatori più giovani. Senza dimenticare l’aspetto della monetizzazione, che con questo strumento aggiunge un nuovo canale di guadagno.