Lorenzo Bises, ospite della serie vodcast “Professione creator”, si racconta ai microfoni di Podcastory

Lorenzo Bises è l’ospite del primo episodio della serie vodcast “Professione creator” condotta da Arianna Chieli.

 

 

È nato a Roma, ma solo a Milano si sente veramente a casa. Lorenzo Bises, content creator, storico di arte e autore del libro “Milano mon amour” è l’ospite del primo episodio della serie vodcast “Professione Creator” condotta da Arianna Chieli. Attraverso i post pubblicati sul suo profilo Instagram seguito da più di 60mila followers, Lorenzo Bises ha fatto letteralmente scoprire Milano a molti di loro, mostrandone alcuni aspetti curiosi e inediti.

Lorenzo, tu sei originario di Roma, ma Milano è la città in cui ti sei sentito però più a tuo agio. Forse è per questo motivo che il tuo raccontare questa città funziona così bene?

Sicuramente è il mio approccio alla città e sento che Milano è una città a cui sono stato destinato. Sono nato a Roma, ma tutta la famiglia di mia mamma è milanese; avevo già iniziato ad ammirarla quando mi capitava di venire a Milano da bambino. Poi, negli anni a venire l’ho scoperta sempre di più, fino a quando, cercando di allontanarmene, ho capito che in realtà era la città in cui sentivo di avere le mie radici. Milano è una città dove cammino e mi sento a mio agio come in nessun’altra parte del mondo e sicuramente chi mi segue sui social si accorge di quanto qui mi senta nel mio ambiente naturale.

La tua narrazione sui social, infatti, è molto spontanea. Secondo te, nel raccontare sui social o in un podcast conta avere una strategia? Oppure potrebbe essere controproducente averne una?

Credo che a volte sia controproducente, perché se hai una strategia, ti aspetti anche che quella strategia funzioni. E siccome i social sono fatti di persone e non sempre le persone hanno le reazioni che possiamo aspettarci, una strategia potrebbe creare addirittura un gap. A mio parere nel tempo la spontaneità premia molto di più, perché si crea un rapporto molto più sincero e di legame con chi ti segue; e alla fine chi ti segue ti aiuta a raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato, traguardi che si raggiungono sempre insieme. Secondo me la strategia funziona solo se si vuole essere poi molto focalizzati su un livello narrativo, che però può non appartenere a tutti.

E invece cosa ci racconti del tuo podcast di costume La Non(no) moda…

Il podcast è nato per gioco due anni fa e, in verità, è stato una sorta di esperimento tra me e una ragazza conosciuta in rete perché anche lei aveva un blog. Questa ragazza ha cominciato a seguirmi sui social e a un certo punto mi ha consigliato di scrivere, di raccontarmi in un podcast. Inizialmente, le ho risposto che non avrei saputo neanche da dove partire, ma lei mi ha detto di provare comunque a scrivere una puntata e che poi ci avrebbe pensato lei.

Alla fine è nato il podcast La Non(no) moda, in un modo molto spontaneo, nella cabina armadio di casa dove mi sono proprio lasciato andare ai racconti e ai ricordi della mia famiglia di quando ero bambino e degli anni della scuola oppure del mio approccio al vintage. Perché poi La Non(no) moda richiama proprio l’eredità che ho avuto, sia dal punto di vista sentimentale ed emozionale della mia famiglia, sia dal punto di vista proprio materico, con il guardaroba delle mie nonne, dei nonni e dei prozii. Quindi un mix tra vintage, costume, ma anche tanta storia familiare.

E’ nato tutto così, in modo molto spontaneo… Non sapevo neanche come affrontare la cosa all’inizio, ma devo dire che è stato uno dei progetti più belli che abbiamo mai portato avanti. Se vuoi vedere la puntata di “Professione creator” con Lorenzo Bises, questo è il link su Youtube.