Il podcast è un media già maturo?

Podcastory commenta il terzo report sul mondo dell’audio digitale prodotto da Ipsos.

Milano, 05 ottobre 2021 – “Il podcast alla prova di maturità” questo è il titolo del terzo report sul mondo dell’Audio Digitale.

Fondamentale nel report il ruolo giocato dal Podcast, di fatto vero e proprio ‘king’ nel regno dell’Audio Digitale. E se il ruolo del podcast è cruciale, Podcastory, prima podcast factory italiana, non può esimersi dal commentare i risultati venuti fuori dal lavoro svolto da Ipsos.

Quanti sono gli italiani che ascoltano un podcast?

Il primo dato sul quale Podcastory pone l’accento è il numero degli italiani che mediamente ascoltano un podcast nell’arco di un mese: oltre nove milioni di persone. È un dato ancora in crescita rispetto allo scorso anno ed attualmente rappresenta il 31% della popolazione.

Quanto tempo viene dedicato all’ascolto dei podcast?

Altri dati significativi sono quelli relativi al tempo di fruizione dei podcast: l’indagine Ipsos rivela che mediamente il tempo dedicato all’ascolto dei podcast in una giornata è stimato in circa 40 minuti e che il 50% degli ascoltatori preferiscono ascoltare episodi che durino al massimo 20 minuti. Su questi dati Podcastory vuole porre l’accento, infatti sin dalle prime produzioni ha sempre preferito episodi brevi, in grado di interessare ed appassionare l’ascoltatore con delle vere e proprie ‘snackable podcastories’.

Qual è la piattaforma preferita per ascoltare i podcast?

Ancora un dato estremamente rilevante è quello relativo alla piattaforma scelta per ascoltare i podcast. Qui un vero e proprio colpo di scena: Youtube, regina indiscussa per la fruizione di video in streaming, si accaparra anche lo scettro dei podcast, risultando di fatto la prima piattaforma di ascolto, staccando di ben 14 punti percentuali Spotify (Youtube 46% – Spotify free 32%). “Da sempre in Podcastory abbiamo prestato molta attenzione alla distribuzione dei contenuti. – spiega Davide Schioppa, founder di Podcastory – Ogni nostra serie podcast è sempre distribuita su tutte le tradizionali piattaforme di podcasting, sui siti web più in target e su Youtube, attraverso delle playlist dedicate ed un format audio-video studiato ad-hoc. Questo perché crediamo che sia il momento di avvicinare gli utenti all’ascolto a prescindere dalla piattaforma. Prima insegniamogli ad usare i podcast, poi ci sarà tempo per fargli scegliere le piattaforme più indicate.”

Davide Schioppa, Ceo di Podcastory, azienda che produce podcast

Il podcast è meglio ascoltarlo a casa o in auto?

Ancora uno scorcio utile per avere un panorama piuttosto completo sulle abitudini di ascolto degli italiani è relativo a dove e quando si ascoltano i podcast. Il luogo preferito per dedicarsi un bel podcast è la casa: l’81% degli intervistati ha dichiarato di preferire l’ascolto prevalentemente tra le mura domestiche. Il 48% ha dichiarato di gradire l’ascolto dei podcast anche durante il commuting in auto o sui mezzi di trasporto pubblico.

Meglio solo che in compagnia…

Il 78% degli ascoltatori preferisce dedicarsi all’ascolto del podcast in solitaria. Questo conferma la teoria secondo cui un contenuto podcast ben costruito e capace di ingaggiare un rapporto fiduciario con l’utente possa essere un ottimo strumento per comunicare in maniera diretta con l’ascoltatore in un rapporto one-to-one.

Il podcast si sceglie online!

Un tempo per i programmi tv erano di moda i settimanali con l’intera programmazione. Ma per i podcast, come funziona? Semplice! Lo strumento preferito per cercare qualcosa d’interessante da ascoltare è la rete. Il 34% degli intervistati sceglie infatti attraverso i motori di ricerca degli argomenti da approfondire con l’ascolto di un podcast. “Non è pensabile che basti fare un bel contenuto per essere ascoltati. In Podcastory abbiamo sempre spinto quello che chiamiamo ‘audio-seeding’, ovvero una vera e propria ‘semina’ dei nostri podcast su siti web piú in target, in grado di consentirci una buona indicizzazione su Google e permettere l’ascolto diretto del contenuto agli utenti” Questo è quanto aggiunge Schioppa a commento del dato.

Immagine di un probabile studio di reg. di podcast

E adesso, la pubblicità…

L’indagine rivela che il 71% degli ascoltatori ha un ricordo dei brand associati ai podcast, soprattutto nella forma di adv prima/durante/dopo i podcast; inoltre il 67% degli ascoltatori che ricordano un brand hanno dichiarato di aver compiuto un’azione subito dopo l’ascolto: hanno cercato maggiori informazioni online; hanno parlato del brand con amici o parenti; hanno acquistato un prodotto legato al brand.

Le nostre conclusioni.

Il podcast non è più da considerarsi un ‘fenomeno’, è a tutti gli effetti un elemento fondamentale per una content strategy di successo. Il suo utilizzo non può essere confinato a lunghi talk di approfondimento, è necessario innovare i format per continuare a mantenere vivo l’interesse degli utenti. Prima di considerare quale sia la piattaforma piú idonea, è bene concentrarsi sui contenuti, che dovranno essere sempre d’impatto per l’ascoltatore. Concentrarsi sulla scalata delle classifiche di piattaforme come Spotify può essere senz’altro gratificante ma di fatto può portare ad ignorare grandi sacche di utenza che potrebbero comunque essere raggiunte facendo una distribuzione più capillare, sfruttando anche piattaforme non propriamente dedicate ai podcast come ad esempio Youtube. Infine ci sono i brand, che hanno un’opportunità: sfruttare il rapporto one-to-one dei podcast con gli ascoltatori per creare piccoli eserciti di brand-ambassador, fidelizzati ai contenuti offerti loro dalla marca ed in grado di raccontarne per davvero i valori.