Il giornalismo visto dai podcast

I podcast si stanno rivelando come un nuovo e potente mezzo per fare giornalismo

Come abbiamo avuto modo di constatare già in precedenza, gli ascoltatori di podcast in Italia sono aumentati tanto da registrare, nel 2022, la quota di 11,1 milioni.

Ciò ha portato, ovviamente, all’aumento di proposte di contenuti audio ma anche ad un cambiamento radicale nel modo di fare informazione e giornalismo. Nonostante, infatti, l’Italia sia sempre leggermente indietro quando si tratta di comunicazione innovativa, rispetto a qualche anno le inchieste giornalistiche concepite esclusivamente in chiave podcast sono addirittura triplicate.

L’Italia quasi al passo nell’informazione via podcast

Si tratta di un bel passo avanti, anche se ancora non al livello di Stati Uniti e Gran Bretagna, ma finalmente esiste la consapevolezza di quanto sia importante la comunicazione via podcast, soprattutto quando si tratta di fornire informazioni.
In fondo, il podcast ha cominciato ad essere un mezzo apprezzato grazie alla sua immediatezza e alla possibilità di ricevere informazioni in tempo reale, e di qualità.

Siamo pronti, allora, a far uscire il podcasting dalla sua elegante nicchia? Tutto sommato, possiamo confermare che questa evoluzione si sta già verificando, e che sono le grandi città a fare da traino. Ma ciò non basta e il passo avanti deve essere compiuto a larga scala su tutto il territorio, andando a coinvolgere, ad esempio, la provincia.

Francesca Milano, Head di Chora Live, è convinta che questo passo si possa compiere, per due motivi principali: la facilità di fruizione dei podcast e della reperibilità. Ormai, infatti, la maggior parte dei programmi radiofonici è ascoltabile on demand, ma in generale tutti i contenuti sono presenti e disponibili sulle principali piattaforme. Per questo, la fruizione è semplice e intuitiva per tutte le generazioni.

Insomma, il podcast è uno strumento che non discrimina nessuno e che, al contrario, offre opportunità di spunti ed approfondimenti per tutti i gusti e tutte le età.

Come cambia l’informazione al tempo dei podcast

Ciò che è cambiato e che è innovativo non è il tipo di informazione, poiché l’ascolto è inevitabilmente arrivato prima del video, non solo quando si tratta di apprendere le notizie del giorno, ma anche per cercare intrattenimento.

L’innovazione sta nel modo in cui si viene a contatto con i contenuti audio, che spesso l’utente trova tra con il suo smartphone, in base alle sue ricerche, al profilo dei suoi social e ai suoi gusti. Perciò, non è il consumatore che va alla ricerca di podcast, ma sono loro che si propongono direttamente a lui.

Anche i tempi di fruizione stanno determinando il successo del podcasting: si fugge dal video perché è alienante e non permette di fare altro nel frattempo.

Il podcast, al contrario, si fa ascoltare mentre si guida, si fa sport o si lavora, permettendo così di ottimizzare i tempi e di abbattere quelli che noi definiremmo tempi morti o tempi vuoti. L’attesa alla cassa o alla fermata dell’autobus diventano piacevoli, e mai una perdita di tempo, grazie a due cuffiette che ci raccontano una storia, o ci tengono informati sulle ultime news.

Inoltre, ora che in molti ascoltano podcast, questi ultimi sono oggetto di confronto e di dibattito nelle serate tra amici: se prima ci si confrontava sull’ultimo libro letto o sull’ultimo film visto, adesso tiene banco anche l’ultimo podcast ascoltato.

Mai perdere di vista la qualità

Una cosa molto importante è ricordare che chi si mette all’ascolto ha esigenze ed aspettative molto alte: il tempo libero è spesso risicato e si pretende di spenderlo con attività e passatempi di qualità. Pertanto, se da una parte è vero che i podcast possono essere realizzati e prodotti da chiunque, dall’altra non si deve mai dimenticare di non perdere di vista la professionalità e l’impegno a realizzare e proporre contenuti che diano davvero la possibilità di approfondire e apprendere nozioni prima sconosciute.

Tornando al giornalismo, l’informazione all’interno del podcast non è solo la breaking news, che possiamo trovare su qualsiasi network, ma l’approfondimento, ovvero la capacità di andare a fondo della notizia e dare all’utente qualcosa che ancora non sapeva, perché nessuno ne aveva mai parlato prima.

Se ciò si avvera, gli ascoltatori si fidelizzano, perciò siamo ben lungi dall’affermare che il giornalismo è finito. Se non si vendono più tanti giornali non è per mancanza di interesse ma per vivere a cavallo di un cambiamento che ad oggi risulta essenziale: essere informati in tempo reale, senza sovrastrutture e senza filtri.

E questo il podcast può farlo, più di qualsiasi altro mezzo a disposizione.