Podcast: i download calano del 24%, ma il pubblico aumenta

Nonostante le modifiche apportate da Apple Podcasts  – relative ai download automatici degli episodi precedenti  – abbiano portato come chiara conseguenza ad un calo dei dati complessivi, il trend per il podcasting rimane saldamente in positivo, come confermato da Cumulus Media.

Si tratta di un cambiamento di cui avevamo parlato in un nostro precedente articolo, ma a quanto pare i podcaster non devono preoccuparsi ma, anzi, pensare ad un futuro roseo anche nei confronti degli inserzionisti.

Gli addetti ai lavori rassicurano i podcaster

Pierre Bouvard, Chief Insights Officer di Cumulus Media e Westwood One, ha inoltre dichiarato che si tratta di un ridimensionamento corretto della metrica di download, ma che non sta intaccando l’avanzata del podcast, poiché il suo pubblico sta aumentando ancora.

A confermare questa affermazione ci sono anche i dati di Share of Ear di Edison Research: il suo rapporto sul terzo trimestre del 2023 evidenzia che il podcasting ha ricoperto la quota del 26,3 per cento del tempo di ascolto per l’audio supportato dalla pubblicità tra i 25 e i 54 anni. Si tratta di un aumento del 42 per cento su base annua e di un vantaggio di oltre 10 punti rispetto alla pandemia, quando il podcasting è esploso.

John Wordock, Executive Editor/Senior VP di Cumulus Podcast Network, ha affermato che i cambiamenti hanno avuto il maggiore impatto sui podcast che pubblicano frequentemente, così come gli spettacoli con una forte esposizione ad Apple Podcasts, che infatti stanno subendo un colpo maggiore.

Si tratta di programmi nati più di dieci anni fa, quando a trasmettere podcast era quasi esclusivamente Apple Podcasts, e che dunque dispongono di un ampio catalogo arretrato. Perdere queste statistiche rappresenta uno svantaggio, poiché con l’aggiornamento di iOS 17 si possono scaricare gli episodi nuovi, ma non i precedenti.

Questi cambiamenti sono stati ben accolti da alcuni dei più importanti protagonisti del settore, che li considerano come un modo per evitare che i numeri dei download siano gonfiati rispetto al numero di persone che ascoltano effettivamente l’episodio.

Ciò significa che si potrà mantenere la metrica di download credibile agli occhi degli inserzionisti, affrontando anche quelli che molti ritengono siano stati dati sulla frequenza degli annunci gonfiati artificialmente da servizi di misurazione di terze parti.

podcast: download calato del 24%

Dati alla mano, questa modifica ha prodotto un calo del 24 per cento dei download globali per i primi 20 editori. Novità allarmante? Secondo Pierre Bouvard no, perché si tratta di una fase fisiologica che il podcasting sta attraversando, poiché molto simile a quanto accaduto in precedenza con altri media, ad esempio quando la tecnologia PPM ha iniziato a misurare la radio nel 2008, o quando la televisione via cavo è passata dalla misurazione del totale delle famiglie agli spettatori effettivi. In ogni caso, le valutazioni sono diminuite, ma le percentuali degli annunci sono rimaste invariate.

premia la costanza

Il consiglio che John Wordock ha voluto dare ai podcaster che stanno affrontando questa nuova realtà è quello di dare maggior enfasi alla promozione del loro programma, arrivando così a trasformare i fan passivi in ascoltatori attivi. La via più ovvia è quella di rilasciare episodi con continuità (insomma, premia la costanza) e ricordare agli utenti l’appuntamento con la puntata successiva. Se gli ascoltatori hanno una scadenza fissa, sono più propensi a collegarsi e si abituano anche a farlo.

Altra azione importante da fare è promuovere in maniera massiccia e convinta l’ascolto su app compatibili con Android, come Spotify e Amazon Music, approfittando anche della chiusura di Google Podcasts e l’ascesa di YouTube Music.