Siddharth Bhogra

Baccello sì, baccello no, baccello boh! La terra dei podcast

Che cos’è un podcast?
In brevissimo non è altro che un contenuto audio disponibile on-demand ma come in tutto nella vita, la faccenda è più complessa.

Podcast: insieme a pandemia è la parola più pronunciata e cercata nella ragnatela digitale nel 2020.

Grandi cose sono state scritte su questo fenomeno audio inatteso e in continua crescita, nuove piattaforme sono addirittura nate per ospitarlo al meglio.
Tutti, senza quasi distinzione di sesso, cultura ed età, ne sono affascinati.
I dati parlano chiaro.
In Italia il fenomeno podcast è ancora agli albori, benché, secondo una ricerca condotta da
Nielsen, tra il 2015 e la fine del 2018 gli ascoltatori di podcast sono più che triplicati.
Negli Stati Uniti, dove il mercato dei podcast è molto più maturo, una ricerca condotta da Edison Research ci dice che più di un Americano su 4 ascolta Podcast su base mensile e, mediamente, ne ascolta sette alla settimana; che il 70% degli ascoltatori ascolta un contenuto per intero; che l’ascolto è principalmente via smartphone (primo driver di diffusione), in casa (e già emerge la rilevanza degli Smart Speaker) o in auto, mediante cellulare o dal cruscotto digitale delle connected cars.
E sono dati destinati ad aumentare.
Insomma, il podcast oggi è un vero e proprio divo.
Ma … che cos’è esattamente un podcast?

A questa domanda, sguardi imbarazzati, voci che si schiariscono, fughe improvvisate con un“guarda là!”.
In giro si vede praticamente di tutto. Come già scritto in Uno, nessuno e centomila podcast, c’è chi riversa gli audio di un video su piattaforma, c’è poi chi preferisce creare e divulgare podcast di puro contenuto, aggiornando continuamente il fruitore su una specifica tematica e chi, invece, riversa un intero libro su audio. Una varietà, insomma, che crea ancor più confusione.
Proviamo a fare ordine, partendo dalla genesi del nome.
Podcast è l’unione di due parole inglesi, pod “baccello” e cast “trasmissione”.
Per estensione, baccello è un contenitore, di contenuti, ed è evidente il richiamo al supporto fisico di Apple che ha dominato nel mercato dei device portatili, ovvero l’ipod. Del resto, fu proprio Apple a intuire il potenziale di questa nuova forma di trasmissione e investire nel settore (i primi podcast in America compaiono nel 2004 e successivamente lo stesso ipod venne integrato con una funzione specifica che consentiva di navigare e collezionare podcast all’interno di iTunes).

C’è poi chi sostiene che pod sia l’acrostico di Personal on Demand, rimandando alla primigenia espressione del podcast, ovvero trasmissione su web, su richiesta e su larga scala, di contenuti precedentemente trasmessi in radio.
Quindi, per riassumere, file audio in serie che, con regolarità e secondo un piano editoriale,
vengono pubblicati e trasmessi, permettendo agli utenti finali di scegliere quando e dove fruirli.
Possono anche essere scaricati, offrendo realmente una uso libero da condizionamenti, quali un collegamento ad internet (si pensi ai viaggi in aereo).
Intrattenere e (in)formare le finalità principali. Il podcast viene scelto, dall’utente. E l’utente vuole migliorare le proprie conoscenze, tenersi informato in base ai propri interessi o semplicemente prendersi una pausa e alleggerire un momento di noia o di attività ripetitiva.
Sì, perché l’ascolto è simultaneo ad altre attività.

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Mentre la visione di un film o di un video richiede la presenza fisica esclusiva, così come la lettura di un libro, l’ascolto di un podcast permette di camminare, agire, sbrigare incombenze senza rischiare di perdere scene importanti o di andare a sbattere, ad esempio, contro un albero.
La forza di questo strumento è data inoltre dalla grande capacità immersiva che questi contenuti offrono. Non solo la voce narrante, infatti, è fondamentale, ma tutti gli effetti sonori che “colorano” il contenuto, permettendo di “sentire” e di sentirsi in un altro luogo, momento, dimensione.
Non a caso, la nuova frontiera è costituita dai podcast in 8D, dove il suono non si muove più in linea retta da destra a sinistra e viceversa, ma circonda l’ascoltatore a 360°.
Provate ad ascoltare Guerra, il primo podcast in 8d rilasciato da podcastory.

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