Pubblicità via podcast: a che punto siamo

Con Spotify, Apple e YouTube in pole position, i dati della pubblicità via podcast sono in continuo aumento

Se ancora ci fosse qualcuno che ne dubita, vi confermiamo che la pubblicità lanciata sui podcast non è solo utile ma anche molto importante.

Ciò che salta immediatamente all’occhio, ad esempio, è che, anche nelle versioni premium senza interruzioni pubblicitarie, esistono gli annunci incorporati direttamente nei contenuti. Questo significa che l’advertising arriva agli ascoltatori senza che questi debbano necessariamente cliccare sugli annunci, ottenendo il risultato di lasciare comunque un’impressione.

Vediamo però nel dettaglio cosa devono sapere i professionisti del marketing, non solo sui podcast ma più in generale sull’audio digitale.

come ottimizzare la pubblicità sui podcast

Se, infatti, abbiamo detto che l’impatto è frequente, e quindi che la penetrazione dell’audio digitale è elevata, risulta però una previsione di crescita dell’1% all’anno fino al 2026.

Nello specifico, prendendo a campione gli Stati Uniti, due terzi della popolazione avrà accesso a contenuti audio almeno una volta al mese, per un totale annuo riferito al 2023 appena iniziato di 225,8 milioni di persone.
Si registrerà un aumento degli ascoltatori di audio digitale che porterà la percentuale dal 55,9% al 57,8%.

Ad oggi, il mercato è letteralmente nelle mani di Spotify, Apple e YouTube, con Spotify che svetta sugli altri con il 36,3% di abbonati digitali a pagamento. YouTube Premium (28,6% degli abbonati) prenderà il posto di Apple Music (28,4%), anche se la differenza percentuale è irrisoria.

Spotify, YouTube e Apple regine del podcast, anche per la pubblicità

Approfondendo questo trend, la quota di mercato di Spotify nell’audio digitale si ridurrà leggermente, ma la quota degli ascoltatori di podcast è ancora in rialzo, con un aumento previsto che arriverà al 28,9% rispetto al 27,3% dell’anno scorso.
Nello stesso periodo, il 21,9% degli ascoltatori di podcast consumerà i propri contenuti su Apple Podcasts nel 2023, un numero che scenderà al 21,1% nel 2024.

Analizzando l’andamento di numeri e percentuali, sembra che Spotify sia destinata a diventare la Netflix dell’audio, anche per quanto riguarda l’aumento dei consumatori supportati dalla pubblicità. Anzi, la loro crescita supererà quella degli ascoltatori a pagamento nei prossimi quattro anni.

Ciò porterà, dunque, ad un aumento anche delle sue entrate pubblicitarie, che saliranno del 30,0% quest’anno. Un quinto (20,0%) di tali entrate arriverà dai podcast entro la fine del 2024, rispetto a un decimo (9,7%) nel 2020.

Il rischio della ripetitività degli annunci pubblicitari e le strategie adatte per il loro inserimento

Quello che non si dovrebbe mai rischiare è il sovraccarico di pubblicità, che rappresenta un problema sia per l’audio sia per il video digitale. Capita già ora, infatti, che gli ascoltatori di podcast ascoltino lo stesso annuncio tra le 3,47 e le 6,32 volte, causando una noia o un distacco da parte loro.

Esiste poi anche la problematica per cui non è possibile sapere davvero quante volte un utente ascolta un annuncio poiché i presunti ascoltatori senza pubblicità continueranno a sentire le letture degli annunci incorporate direttamente nei loro podcast, anche quando non sono presentati dalle piattaforme pubblicitarie di Spotify o Apple Music.

Considerando quando può essere conveniente inserire gli annunci pubblicitari, come ribadito anche in un precedente articolo, sembra che prevalga il suggerimento di ricorrere al pre-roll, espediente che dovrebbe garantire più visite e più attenzione rispetto al post-roll. Non si tratta, comunque, di cifre da capogiro, almeno non per ora.

Nel secondo trimestre del 2022, secondo Podsights, gli annunci di podcast riprodotti prima del contenuto hanno generato circa il 5% in più di visite al sito Web rispetto a quelli al termine o nel mezzo di un episodio.

In ogni caso, sempre più persone ascoltano podcast, ricorrendo molto spesso alle piattaforme di riferimento come Spotify, Apple e YouTube. Per questo motivo, i pubblicitari dovrebbero dirigersi verso queste realtà e sviluppare tecniche di marketing ad hoc.
Perdere un pubblico in continuo aumento sarebbe un vero peccato, staremo a vedere!