Dubai Podfest 2023: ecco cosa è successo

L’evento, svoltosi il 16 maggio a Dubai, ha portato a galla numerosi ed interessanti spunti di riflessione

Il Dubai PodFest 2023 si è appena concluso e già si tirano le somme. Come avevamo accennato in un nostro precedente articolo, l’evento si è svolto lo scorso 16 maggio presso il Dubai Press Club, alla presenza di ospiti ed organizzatori illustri. A patrocinare la manifestazione, infatti, è stato lo sceicco Ahmed bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, secondo Vice Governatore di Dubai e Presidente del Dubai Media Council, a dimostrazione di quanto il podcasting goda di altissima considerazione e sia pronto ormai a fare un ulteriore salto di qualità.

OBIETTIVI FUTURI E risultati raggiunti

Nel corso del Dubai PodFest è stata messa a disposizione una piattaforma per permettere agli esperti del settore di condividere le proprie competenze e conoscenze su argomenti fondamentali come la creazione di contenuti, il coinvolgimento del pubblico, la monetizzazione e la distribuzione.

Mona Al Marri, Presidente del Dubai Press Club, ha dichiarato di essere in prima linea per il lancio di nuove tendenze e nuovi mezzi di comunicazione, da un lato per migliorare la competitività dell’industria regionale, dall’altro per far capire che Dubai è in grado di stare al passo ed è pronta a diventare un punto di riferimento a livello internazionale, anche nel settore dei podcast.

Ciò è avvalorato dalla volontà dello sceicco, il quale si pone come mentore per i talenti in cerca di un’occasione per dimostrare la loro creatività, e per promuovere nuove iniziative, anche e soprattutto, nel mondo dei media. Mohammed bin Rashid Al Maktoum, infatti, si ispira ai principali attori del settore per portare avanti il suo progetto, ed è questa collaborazione ad alto livello che gli dà credibilità e fiducia, tra il pubblico dei media regionali, ma anche tra gli addetti ai lavori. L’obiettivo da raggiungere? L’eccellenza.

Numeri da capogiro per il podcasting

Nel corso dell’evento, Maitha Buhumaid, direttrice del Dubai Press Club (DPC), ha presentato i dati di un recente studio condotto dalla Northwestern University sul consumo di podcast nel mondo arabo. Ebbene, su dieci individui arabi, sono tre quelli che si possono definire a tutti gli effetti ascoltatori di podcast. Tra questi, i più entusiasti si dimostrano, come spesso accade, i più giovani, con tassi di coinvolgimento che variano dal 23 al 33 per cento. Anche qui, dunque, l’industria del podcasting sta uscendo dalla nicchia, dimostrandosi sempre più solida.

Anche a fronte di questi risultati, che si stimano in ulteriore rialzo nell’anno in corso, il Dubai PodFest ha assunto un’importanza strategica, senza nascondere l’ambizione di Dubai di diventare il fulcro podcasting per tutto il Medio Oriente e del Nord Africa (MENA).

Per coinvolgere i presenti, la direttrice del DPC ha esortato tutti a sfruttare l’opportunità di poter presentare le loro idee innovative e confrontarsi con chi ha messo a disposizione la sua esperienza. In effetti, queste iniziative servono anche a questo, e le occasioni vanno sfruttate appieno.

Dati regionali e internazionali a confronto

Al Dubai PodFest era presente anche Michele Cobb, direttore esecutivo di The Podcast Academy, un’organizzazione dedicata a riconoscere l’eccellenza nel podcasting e sostenere la crescita del settore. Cobb ha voluto condividere dati chiave sull’ascolto dei podcast in tutto il mondo, partendo dagli oltre cinque milioni di podcast esistenti, che comprendono più di 70 milioni di episodi e che, secondo un rapporto di Demand Sage, hanno generato circa 465 milioni di ascoltatori di podcast in tutto il mondo.

Apple la fa da padrone con due milioni di podcast ospitati dalla sua piattaforma, ma altre realtà si stanno facendo largo investendo su questo promettente e ricco settore. Inutile nascondere questo aspetto, che viene avvalorato ogni giorno di più da studi e dati che dimostrano una crescita continua, sia come prodotti sia come creator, e ciò ha come conseguenza un aumento delle entrate e delle possibilità di monetizzazione.

Ovviamente, i dati messi a disposizione da Cobb riguardano il mondo intero, con gli Stati Uniti in pole position, con il 64% della popolazione dedita all’ascolto di podcast, per quanto la situazione sia relativamente positiva ovunque. I paesi scandinavi, infatti, sono favoriti per la loro conoscenza fluente dell’inglese, ma l’America Latina, con Cile, Argentina, Perù e Messico, ad esempio, è tra i mercati di podcast in più rapida crescita. Molto bene poi anche Regno Unito, Canada, Australia, India e Brasile hanno visto un aumento degli ascoltatori, così come il Giappone.

L’EVENTO

Tornando all’entertainment che ha caratterizzato la giornata, una sessione particolarmente gradita ha riunito importanti podcaster di tutto il mondo per condividere le loro storie ispiratrici. I partecipanti hanno quindi parlato delle loro esperienze e delle sfide affrontate nella creazione di podcast, senza lesinare in episodi particolari, incluse anche lezioni apprese strada facendo, che spesso risultano le più importanti.

Durante una sessione di discussione aperta intitolata The Arab Podcast Industry, i partecipanti hanno sottolineato la significativa trasformazione digitale in atto nell’industria dei media del mondo arabo. In questo ambito, sono state illustrate le promettenti prospettive di crescita del settore dei media digitali a livello locale e globale.

Come appare evidente, il Dubai PodFest non è più un evento territoriale, ma internazionale e, come tutti i festival del genere, rappresenta un’ottima occasione per tirare le somme e capire in che direzione si sta rivolgendo il settore.